foto cuccioli bracco pointer colore bianco e roano bianco marrone su prato

Da dove partire per addestrare un cane da tartufo?

Dopo aver sentito parlare un vostro amico cercatore di tartufi avete capito di avere la fortuna di abitare in una delle zone vocate alla produzione del pregiato tartufo? Vista la fortuna avete deciso di cimentarvi anche voi nella ricerca del tartufo? Oppure state pensando di addestrare un nuovo cucciolo, e viste le difficoltà nella ricerca del tartufo bianco pregiato volete avere qualche nozione in più su come fare?

Ebbene sono felice di comunicarvi che di seguito tratteremo l’argomento concentrandoci sulla prima parte di vita del cucciolo.

Premetto che addestrare un cane da tartufo è tutt’altro che semplice. Avrete sicuramente sentito sicuramente lo stesso amico dire che mettendo sotto terra un tartufo il cane di soli 3 mesi glie lo trova e riporta ed affermare di avere un cane già addestrato. Si tratta di cani che trovano il tartufo e non che lo cercano; le 2 cose apparentemente uguali sono profondamente diversa tra loro.
Conosco molti tartufai con decenni di esperienza che preferiscono prendere un cane già addestrato piuttosto che farselo da soli.
E’ importante avere nozioni sull’addestramento anche nel caso si decida di acquistare un cane già addestrato alla ricerca del tartufo. Le nozioni base vanno tenute sempre ben impresse, l’addestramento di un cane non finisce mai totalmente. Ci vogliono anni per avere un campione ma possono bastare poche azioni per rovinare il lungo lavoro svolto.

Per cominciare dobbiamo scegliere che razza di cane da tartufo è la migliore per noi; esistono molte razze adatte alla ricerca del tartufo ed ognuna ha delle caratteristiche uniche.

Quale cane da tartufo scegliere nella cucciolata?

Arrivati dall’allevatore ci troveremo difronte ad una flotta di cagnolini adorabili. Anche se gli vorremmo tutti, dobbiamo selezionarne soltanto uno. In questa periodo i cuccioli, che avranno da 60 a 90 giorni, si trovano nella fase della socializzazione che perdura fino alla pubertà. Durante questo periodi i cuccioli iniziano a definire la loro posizione nella scala gerarchica del branco. Osservando i futuri cercatori diretti di tartufo possiamo già distinguere quelli dal carattere dominante da quelli sottomessi.

Come distinguere i cuccioli dominanti dai sottomessi?

I cuccioli con carattere dominante sono quelli che assumeranno le seguenti posture:

  • cercano di sovrapporre la propria testa sulla schiena dei fratelli.
  • mordono la coda dei fratelli.
  • cercano di occupare i posti più elevati.

Mentre le posture di sottomissione sono le seguenti:

  • mettersi in posizione supina in segno di arresa
  • farsi sovrastare
  • leccare la bocca dei fratelli

Cucciolo da tartufo dominante o sottomesso?

Iniziamo col dire che tra il cucciolo dominante e sottomesso non esiste una linea di confine esatta, si tratta di stime sulla tendenza caratteriale. Il comportamento del cane verrà influenzato dal’ambiente in cui vive e dall’addestramento.
La prima cosa fondamentale da tenere a mente per poter addestrare un cane è che l’addestratore si deve porre come capo branco. Il futuro cane da tartufo si dovrà quindi sottomettere al cercatore di tartufo.

Un cane tendente alla sottomissione sarà più facile da addestrare ed è quindi consigliabile per addestratori poco esperti. Un cane dominante, di contro sarà più complesso da sottomettere, ma una volto fatto ci troveremo con un cane molto più intraprendete. Il campione ha carattere dominante!

Quele nome sciegliere per il nostro cane da tartufo?

  • Arrivato il cucciolo dobbiamo scegliere il nome e la cosa non è cosi scontata come può sembrare.
    I nomi dei cani da tartufo devono essere semplici. Il cane riuscirà a memorizzare il proprio nome se è un nome semplice, composto da una o due sillabe al massimo. Un nome troppo lungo verrà confuso dal cane creando confusione.
  • I nomi dei cani devono avere consonanti sorde. I cani recepiscono in modo migliore le alte frequenze. Vanno molto bene quindi i nomi che iniziano per p,t,p,k,c,s.
  • I nostri cani recepiscono suoni acuti, come “a” brevi ed “i” lunghe.
  • I nomi non devono mai avere suoni simili a quelli utilizzati per i comandi dell’addestramento. Il cane potrebbe confondere un suono con l’altro. Per esempio il nome “sully” potrebbe essere confuso con “sali”o “cesare” con “cerca”.

I primi giorni di convivenza

I primi giorni di convivenza metteranno le fondamenta per la formazioni di un carattere equilibrato del nostro cane.
Dobbiamo quindi tenere bene a mente che:

  • Il cane non parla la nostra stessa lingua e non possiamo pretendere che parlandoli come ad un altra persona possa capire qualcosa di quello che gli stiamo dicendo.
  • Il cane, come noi ha dei sentimenti, non è un robot.

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